E noi sull' Illusione





















































(2010)

photo printed on paper - handworked with bitumen, varnish and oil, 20 x 27 cm


Il lavoro sul volto umano è una costante nella mia ricerca. Quello che questa serie narra è il gioco della trasformazione: una serie di ritratti vengono stampati su carta comune e lavorati con una pozione magica a base di bitume, acquaragia e vernice opacizzante. Steso questo primo velo, intervengo sulla fotografia con un olio nero, piego la carta in due e faccio quello stesso gioco che a tutti noi hanno insegnato a scuola da bambini. Il risultato è una sorpresa che esprime l'importanza del gioco in ogni azione estetica: la serietà stessa del giocare con le apparenze, nel desiderio di trasformare la "realtà" in qualcosa di maggiormente attraente, in qualcosa di fantastico. Ed è in questo temporaneo e misericordioso accordo con la fantasia che, inevitabilmente, emergono i fantasmi che danno al risultato finale dell'elaborazione manuale qualcosa di inquietante. Il gioco delle simmetrie riporterebbe a pratiche di mai risolti tentativi di avvicinamento al divino, ed esprimerebbe la qualità stessa del linguaggio nella sua capacità di giocarsi, non a caso il titolo della serie è un palindromo. Io credo che il divino sia già in noi e che ogni tentativo di evadere la semplicità dell'esserci, ogni surrogato all'insoddisfazione dovuta alla consapevolezza della nostra umana finitezza, sia invero un allontanamento dalla perfezione e in queste mie simmetrie improvvisate, a ben vedere, la simmetria non è perfetta ma resta un umano (troppo umano) tentativo di rappresentare ciò che non può essere rappresentato: una sbavatura si allarga con maggiore forza da una sola parte, una sfumatura si perde dall'altra. Ma l'abbandono della più alta virtù - ovvero quella di accettare il mondo esterno così come ci è stato donato, e starci bene - è qui una circostanza indipendente dal soggetto unico che, vittima degli errori di tutti coloro che lo hanno preceduto, trova ristoro, riparo e senso nelle sue sacre illusioni...

The work about the human face is a constant in my research. In this set I play the game of transformation: a series of portraits are printed on paper and finished with a magic potion made from bitumen, turpentine and paint opaque. Then, I continue my work on the photo with black oil, I fold the paper in half and... the result is a surprise that expresses the importance of play - and not by chance the series title is an italian palindrome - in each aesthetics action: the seriousness of playing with the appearance, the desire to transform the "reality" into something more attractive, something fantastic.

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